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Recensione: "Origin" di Jennifer L. Armentrout


Origin (Saga Lux #4)

Jennifer L. Armentrout


Valutazione: 4/5

Trama: Il quarto episodio della serie "Lux". Sono passate trentuno ore, quarantadue minuti e venti secondi da quando le porte del quartier generale di Dedalo si sono chiuse, separando Daemon da Katy, rimasta nelle mani del nemico. E la rabbia che il giovane alieno sente bruciare dentro cresce a ogni istante, facendo tremare le pareti della cella in cui i suoi stessi compagni lo hanno rinchiuso per impedirgli di andare a salvare Katy: una follia che metterebbe a rischio la sua vita e la sicurezza dell'intera comunità dei Luxen. Ma Daemon sa che niente e nessuno potrà mai tenerlo lontano dalla ragazza che ama: anche se questo significasse radere al suolo tutto il suo mondo. Katy, intanto, può solo cercare di sopravvivere. Tenuta prigioniera e sottoposta a misteriosi test, entra in contatto con gli uomini di Dedalo, scoprendo scenari finora insospettabili che mettono in crisi tutte le sue certezze. È davvero possibile conoscere fino in fondo quelli che ami? Chi sono i cattivi? Dedalo? Gli umani? O magari gli stessi Luxen?

 

Recensione:

Come ormai avrete intuito, la Armentrout è riuscita a coinvolgermi completamente nella storia di Katy e Daemon, a rendere la saga lux, una vera e propria ossessione. Subito dopo la fine di uno dei romanzi, non ho mai resistito molto tempo (e nemmeno ci ho provato più di tanto, sinceramente), prima di buttarmi sul volume successivo, cedendo ad un bisogno quasi fisico di sapere quali nuove pieghe avrebbe preso la storia. Sebbene le premesse iniziali, infatti, fossero abbastanza banali, l’autrice -scegliendo di esplorare le potenzialità messe in campo da protagonisti extraterrestri- è sempre riuscita a portare delle novità in un orizzonte ya, paranormal romance, fin troppo prevedibile. Certo, lo schema dei protagonisti e le dinamiche romantiche, non si discostano molto dalla -diciamo così- “tradizione", ma le reazioni dei personaggi, le conseguenze spesso disastrose e senza via d’uscita, e l’ingarbugliato bozzolo di sentimenti che riesce a far crescere nel petto del lettore, è tutta farina del suo sacco. E colpisce. Ossessiona. Fin quando il lettore non è completamente dipendente dell’universo della saga.

Inutile dire che anch’io, fin da Obsidian, sono diventata vittima di questo meraviglioso incantesimo, fin quando, in seguito alla crescita personale della protagonista e all’evoluzione della storia d’amore che la lega a Daemon, la mia ossessione è cresciuta ancora di più. La mia voglia di continuare la lettura, di buttarmi tra le pagine di Orogin, è stata di fatto esplosiva e per fortuna le mie aspettative non sono state deluse.

La narrazione riprende a pochi giorni di distanza dall’evento sconvolgente che ha chiuso il terzo volume della saga: Katy si risveglia a Dedalo, un centro di ricerca che per anni, nascosto agli occhi della società, ha fatto esperimenti sui luxen e sugli ibridi, e che ora si rivela essere molto interessato alla nostra protagonista così come da colui che, salvandola, le ha trasmesso parte dei suoi poteri (Daemon). Inizialmente ero convinta che la sua prigionia si sarebbe conclusa velocemente, grazie all’intervento dei suoi amici, ma mi sbagliavo. Katy rimane in quegli edifici a lungo e presto Daemon, troppo inquieto all’idea di lasciarla sola, la raggiunge nel tentativosenso di proteggerla il più possibile dalle grinfie di quegli stessi scienziati che avevano studiato e torturato suo fratello e la sua ragazza.

La loro permanenza a Dedalo cambia molto entrambi, anche se ha lo strano effetto di rafforzare ancora di più il loro rapporto, già estremamente passionale. E, per quanto la situazione sia disperata, questa parentesi della loro avventura ha l’effetto sperato: Katy si rende finmente conto della portata di ogni sua decisione, ora che fa parte del mondo dei luxen, e questo la rende una persona che -per quanto ferita- sa gestire la situazione sia combattendo, sia riflettendo prima di agire. Inoltre, a partire dalle scoperte che vengono fatte dai due, grazie alla loro prigionia, la trama raggiunge un'evoluzione inaspettata ma molto interessante, che si focalizza su una nuova specie: gli originali (che danno il titolo al romanzo).

Finora questo è sicuramente il libro più bello della saga e non solo perché, finalmente, l’autrice ha deciso di raccontare gli eventi anche dal punto di vista di Daemon, ma anche perché la storia si intensifica e le emozioni che la accompagnano (quelle negative e quelle positive) con lei.

Sinceramente, non cambierei niente di Origin.

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