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Recensione: "Opal" di Jennifer L. Armentrout

Aggiornamento: 11 ago 2018


Opal (Saga Lux #3)

Jennifer L. Armentrout


Valutazione: 3.5/5

Trama: Daemon e Katy, Katy e Daemon... Ostacolato da tutti, represso, negato, il legame proibito tra la timida studentessa e il misterioso alieno è ogni giorno più potente, inscindibile e rischioso. Il dipartimento della difesa li teme e li spia in ogni momento, ma soprattutto tiene in pugno tutti coloro che amano. Nel disperato tentativo di combattere l'organizzazione segreta che studia e tortura gli ibridi, Katy diventa sempre più consapevole degli straordinari poteri che ha acquisito attraverso la connessione aliena con Daemon: non è più la ragazza ingenua e impacciata di qualche anno prima, ed è pronta a tutto pur di ottenere verità e giustizia. Ma riuscirà a proteggere la sua famiglia e quella di Daemon dalle oscure minacce che incombono su di loro? Quando anche gli amici più stretti si rivelano dei traditori, ogni certezza sembra svanire, ma Daemon e Katy non sono disposti a fermarsi: nemmeno se la lotta dovesse travolgere i loro mondi in modo devastante.

 

Recensione:

Cominciando il terzo volume della saga lux, Opal, ho temuto che la superficialità che la protagonista Katy ha dimostrato in Onyx, e più in generale, tutti quegli elementi che nel corso della lettura dei primi due capitoli della storia mi avevano infastidita, si ripresentassero. Nonostante questo, in assenza di altre letture, finito l’ultimo capitolo del libro precedente, mi sono dedicata a questo romanzo e devo dire che, per fortuna, non mi sono affatto pentita di aver insistito con la lettura della saga. Per quanto, infatti, il modo di Katy di affrontare le cose, le sue conclusioni infantili e spesso istintive, prive di una vera logica, non scompaiano del tutto, in questo terzo volume della storia il lettore comincia ad intravedere un miglioramento, un passo in avanti verso un comportamento più maturo. Anche la scrittura, che si collega indissolubilmente alla protagonista e al suo modo di percepire le cose, migliora, diventando più analitica e meno superficiale. Tutti cambiamenti che, in effetti, collego molto alle vicende che abbiamo visto in Onyx (la morte di Adam, il tradimento di Blake): hanno inevitabilmente segnato Katy, così come tutti gli altri personaggi e i rapporti che li legano a lei (l'amicizia con Dee, in particolare, viene messa a dura prova) e, per quanto la situazione che si va a creare non sia delle migliori, devo dire che ho apprezzato molto le reazioni verosimili di tutti i personaggi, compresa quella della protagonista stessa che, conservando un po’ di quella impulsività che l’ha sempre caratterizzata, fa di tutto e di più per cercare di redimersi, anche se questo vuol dire mettersi in pericolo, anche se questo significa tornare a “fidarsi” di Blake.

Insomma, Katy non cambia certo da un momento all’altro, ma improvvisamente le sue azioni diventano più comprensibili, forse in alcuni casi persino condivisibili e, come accennavo, anche il suo modo di pensare comincia un processo di evoluzione solo positivo. Lo dimostra anche il fatto che, dopo mille tentennamenti, la protagonista decide, in questo terzo volume, di dare una possibilità alla sua storia con Daemon, che sembra davvero provare un sentimento forte e sincero per lei.

Ultimo, ma non certo per importanza, mi sento anche di parlare brevemente del finale che, si, era abbastanza prevedibile tutto sommato (o per lo meno si poteva intuire che qualcosa di simile sarebbe potuto succedere) ma che mi ha colpita dritta al petto. Credo di non aver mai pianto così tanto per una scena, e non penso che molti altri autori sarebbero stati in grado di farmi provare così tante emozioni contemporaneamente e in modo così vivido, come la Armentrout.

Non si può dire che questo romanzo sia perfetto, ma, ancora una volta, mi ritrovo a dover accettare tutte le sue piccole pecche, in favore di forti sensazioni e di un coinvolgimento fuori dal comune.

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